Prima stretto collaboratore, poi una delle delusioni più grandi per papa Francesco. Giovanni Angelo Becciu è il cardinale che ha di fatto segnato le cronache giudiziarie vaticane degli ultimi anni. Il suo nome è legato a filo doppio al processo per uno dei più grandi scandali della Santa Sede, quello legato alla vendita del palazzo da 200 milioni di euro di Sloane Avenue, a Londra.
Ordinato sacerdote nel 1972, il prelato sardo vanta una lunga carriera 'diplomatica'. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° maggio 1984, ha prestato la propria opera presso le rappresentanze pontificie in Repubblica Centroafricana, Sudan, Nuova Zelanda, Liberia, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. Con Giovanni Paolo II è stato nunzio apostolico in Angola, a São Tomé e Principe. Sotto Benedetto XVI, invece, è stato nunzio a Cuba. Nel 2011 entra, invece, nella Segreteria di Stato come Sostituto per gli Affari Generali, ruolo poi confermato anche da papa Francesco.
Nel 2018 Bergoglio lo nomina cardinale e l'anno successivo prefetto della Congregazione delle cause dei santi.
Il nome del cardinale Becciu, però, resterà agli annali per il suo coinvolgimento nello scandalo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Un'indagine dalla quale scaturì un lunghissimo processo di oltre due anni e 86 udienze al termine delle quali, nel 2023, il prelato venne condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Nel 2020, durante la fase di indagine, venne di fatto esautorato da papa Francesco, che ne accetto la rinuncia all'incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e ai 'diritti connessi al cardinalato'. Conservò comunque il titolo cardinalizio, seppur senza alcun incarico nella Curia. Motivo per cui, il cardinale sostiene di avere ancora il diritto a partecipare al prossimo conclave per eleggere il successore di Francesco.
In passato il nome di Becciu venne tirato in ballo anche in Australia, nell'ambito del processo per pedofilia che vedeva coinvolto un altro cardinale, George Pell, poi assolto. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, infatti, Becciu avrebbe disposto bonifici per 700 mila euro a diverse persone per sostenere la tesi accusatoria. Indiscrezioni che poi, però, si rivelarono infondate come confermarono gli stessi investigatori australiani.
Nonostante le indagini e i processi, nel 2021 - in pieno procedimento - papa Francesco decise di celebrare la messa del Giovedì santo proprio nella cappella dell'appartamento privato del cardinale, dove come da tradizione si recava ogni anno a pranzo con i sacerdoti romani.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA