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Ucciso e decapitato, Tito e Bob cercano sconto di pena

Ucciso e decapitato, Tito e Bob cercano sconto di pena

Presentato appello contro ergastolo

GENOVA, 28 aprile 2025, 17:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Puntano allo sconto di pena Ali Mohamed Ali Abdelghani, detto Bob, e Ahmed Gamal Kamel Abdelwahab, detto Tito, i due datori di lavoro di Mahmoud Abdalla, l'egiziano di 19 anni che era stato trovato senza testa e senza mani a luglio 2023 al largo di Santa Margherita Ligure.
    I due erano stati condannati all'ergastolo con isolamento diurno. Gli avvocati Salvatore Calandra, Fabio Di Salvo, Elisa Traverso e Massimiliano Germini hanno fatto appello chiedendo l'esclusione delle due aggravanti: la premeditazione e i futili motivi. In questo modo potrebbero chiedere il rito abbreviato e avere una riduzione della pena. L'udienza davanti alla corte d'assise d'appello è fissata per il 15 ottobre.
    Secondo quanto scritto dai giudici nelle motivazioni della sentenza di primo grado, due avrebbero ucciso per "vendetta" e cioè "per impedire alla vittima di esercitare un suo giusto diritto" perché voleva affrancarsi "dalla situazione di sfruttamento in cui aveva vissuto esercitando il proprio diritto di denunciare le ingiustizie subite".
    Per i magistrati l'omicidio sarebbe stato commesso da entrambi gli imputati. "Gli elementi di fatto acquisiti nel corso del dibattimento depongono per un'azione concertata, minuziosamente programmata e preordinata nei suoi dettagli, anche relativi alla soppressione del cadavere". Il ragionamento seguito dalla corte aveva confermato l'impianto accusatorio della pm Daniela Pischetola e dei carabinieri del nucleo investigativo di Genova coordinati dal colonnello Michele Lastella. Secondo i giudici a colpire materialmente il ragazzo era stato Tito mentre però lo teneva fermo Bob. L'omicidio del giovane barbiere era stato abbietto: "i motivi che hanno animato entrambi gli imputati - sempre i giudici - sono espressione di un sentimento spregevole, vile, ignobile: tale, insomma, da destare un profondo senso di ripugnanza in ogni persona di media moralità".
   

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