Cinque messe alla prova e tre riti
abbreviati ultras che avevano partecipato agli scontri tra
genoani e sampdoriani il 5 maggio 2024 in piazza Alimonda. Quel
giorno, un'ottantina di tifosi blucerchiati avevano cercato lo
scontro con un gruppo di rossoblù che stavano guardando la
partita del Genoa in trasferta. Il blitz era partito dopo che si
era diffusa la voce che un tifoso della Samp era stato aggredito
passando in scooter. I due gruppi si erano fronteggiati con
colpi di sedie e tavolini: una dirigente della polizia era anche
rimasta ferita. In totale erano stati 11 i tifosi denunciati di
cui 8 sampdoriani. Per alcuni di loro, assistiti dagli avvocati
Matteo Carpi e Pietro Bogliolo, erano state anche disposte
misure cautelari. Oggi la giudice Nicoletta Guerrero ha
accolto, nonostante il parere contrario della pm Gabriella
Dotto, la richiesta di messa alla prova per i tifosi
incensurati. I reati contestati sono, a vario titolo, resistenza
aggravata e porto di oggetti atti a offendere. Da quello
scontro erano nati una serie di episodi violenti e il furto
degli striscioni storici che erano poi stati esposti durante il
derby di Coppia Italia a settembre. Anche quel giorno c'erano
stati diversi momenti di tensione, con le tifoserie che avevano
più volte provato a scontrarsi ma la polizia era riuscita a
contenerli. Erano stati 38 gli agenti feriti.
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