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Appello massofisioterapisti, una legge per 5mila professionisti

Appello massofisioterapisti, una legge per 5mila professionisti

Lettera aperta del comitato spontaneo: "esclusi da audizioni"

ROMA, 28 aprile 2025, 09:31

Redazione ANSA

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Una sessione di massoterapia. Attestazione: karelnoppe - iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una sessione di massoterapia. Attestazione: karelnoppe - iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Le recenti iniziative politiche e burocratiche, hanno negato ai Massofisioterapisti, la possibilità di essere auditi e quindi considerati, all'interno dell'indagine conoscitiva messa in opera dalla Commissione Affari sociali, appena conclusasi, il cui fine è di predisporre il nuovo disegno di legge di Riordino delle professioni sanitarie, discriminando questa categoria di lavoratori, anche in considerazione di altre, al contrario generosamente ascoltate, ma che normativamente possono fare affidamento su basi molto meno certe, qualificate e consolidate nel tempo". A riferirlo è il comitato spontaneo di massofisioterapisti che in una lettera aperta avvertono come "questa negligenza possa seriamente minacciare la sopravvivenza della professione di massofisioterapista, con oltre 5.000 professionisti che offrono la propria competenza ed abilità professionale da oltre 40 anni, ma soprattutto vorremmo far emergere i rischi concreti per questi professionisti e le loro famiglie che si potrebbero trovare vanificati i propri diritti al lavoro, la dignità professionale, ed il loro sostentamento economico futuro".

La figura del massofisioterapista è riconosciuta dalla legge 403/1971 e regolarmente abilitata ma, scrivono "senza una coerente collocazione con le loro competenze, nel nuovo progetto di riforma sanitaria, si potrebbe addirittura prospettare per loro, un abuso di professione con l'assurdo paradosso che la legge lo considererebbe reato penale. La situazione diventa ulteriormente paradossale, relativamente al riconoscimento delle qualifiche estere, che consentono a professionisti sanitari provenienti da altri Paesi europei con lo stesso titolo di formazione, di esercitare senza problema alcuno, mentre i massofisioterapisti italiani rischiano di essere esclusi senza giustificazioni legittime".

Secondo il comitato "si è assistito e senza ragione alcuna, ad una nuova e radicale intenzione demolitoria da parte del Ministero della Salute, che ha iniziato, in modo subdolo e celato, ma efficace, con il mettere in discussione la legittimità della professione, ciò verosimilmente presumiamo a causa delle pressioni esercitate da altre categorie professionali, al quale la professione di Massofisioterapista è sempre stata invisa". 
   

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