L'esplosione avvenuta sabato nel più grande porto commerciale dell'Iran ha provocato almeno 40 morti e più di 1.000 feriti, secondo un nuovo bilancio delle vittime rivisto al rialzo dalla televisione di Stato. "Finora, 40 persone sono morte a causa delle ferite causate dall'esplosione", ha detto alla televisione Mohammad Ashouri, capo della provincia di Hormozgan (sud), dove si trova il porto di Shahid Rajai, vicino alla città costiera di Bandar Abbas, sullo strategico stretto di Hormuz. Il numero dei feriti è di 1.241. Il numero dei dispersi non è stato reso noto con precisione, ma è alto, ha affermato un funzionario.
Il governo iraniano ha dichiarato per domani un giorno di lutto nazionale in tutto il Paese. Il governatore generale della provincia di Hormozgan aveva già annunciato tre giorni di lutto per l'incidente.
"L'esplosione nel porto di Shahid Rajaei di sabato non è stata accidentale, poiché ci sono chiari segni del coinvolgimento di Israele nell'incidente", ha dichiarato il deputato del Parlamento iraniano Mohammad Seraj. "L'esplosione è avvenuta simultaneamente in quattro punti diversi del porto, ed è chiaro che loro (gli israeliani) hanno piazzato esplosivi nei container nel paese che ha esportato il carico in Iran, o durante il viaggio verso l'Iran, o tramite i loro elementi all'interno dell'Iran o tramite l'utilizzo di satelliti o timer remoti". Secondo il deputato gli israeliani avevano persino stimato l'ora esatta dell'arrivo del carico nel porto, per causare un danno più grave: "Gli israeliani hanno cercato di minare le interazioni internazionali dell'Iran, ma questa volta non possono influenzare il processo degli attuali colloqui Iran-Stati Uniti".
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